【福建土楼风情】Les tulou du Fujian (chinois simplifié : 福建土楼) sont des architectures traditionnelles situées dans la province du Fujian, dans le sud-est de la Chine. Les tulous sont de grandes bâtisses en argile (peuvent comporter jusqu'à 5 étages) de forme carrée, rectangulaire, ovale ou ronde presque sans ouvertures sur l’extérieur, à l'exception de meurtrières en hauteur et d'une grande et solide porte d'entrée. Ces bâtiments communautaires sont habités par les Hakka (chinois simplifié: 客家人).
虽被罚入地狱 但依旧是永恒之火呀[白眼][白眼][白眼]Il est temps, on l'attend, on le dessine On se pare, se prépare, on s'y destine On s'unit, se choisit et nos vies sont liées.
Il nous prend, nous surprend mais on implore Le démon, ce poison qui nous dévore On se damne et s'enflamme pour l'éternité.
Il nous prend, nous surprend mais on implore Le démon, ce poison qui nous dévore On se damne et s'enflamme pour l'éternité.
PROGETTO SCENOGRAFICO DELLO SPETTACOLO “NON MUORE NESSUNO” IN SCENA AL TEATRO STABILE DI CATANIA /
ALVISI KIRIMOTO + PARTNERS
#scenographies#
Progetto scenografico dello spettacolo “Non muore nessuno” in scena al Teatro Stabile di Catania.
La scenografia rispecchia le esigenze di regia di preservare un ambiente plastico il più possibile grezzo e scarno, in grado di far emergere la forza e la ricercatezza delle linee gestuali e testuali degli attori sul palcoscenico. Alvisi Kirimoto + Partners realizza un velario a percezione multipla che si accende di cromie e oltre il quale e sul quale le memorie sono come «depositate», concrezioni a loro volta burattinesche, che alla maniera di Cechov «affiorano alla ribalta». È un elogio della sospensione esistenziale, restituita attraverso piani virtuali che appaiano e scompaiono, alterando la dimensione scenica di contiunuo.
ALVISI KIRIMOTO + PARTNERS
#scenographies#
Progetto scenografico dello spettacolo “Non muore nessuno” in scena al Teatro Stabile di Catania.
La scenografia rispecchia le esigenze di regia di preservare un ambiente plastico il più possibile grezzo e scarno, in grado di far emergere la forza e la ricercatezza delle linee gestuali e testuali degli attori sul palcoscenico. Alvisi Kirimoto + Partners realizza un velario a percezione multipla che si accende di cromie e oltre il quale e sul quale le memorie sono come «depositate», concrezioni a loro volta burattinesche, che alla maniera di Cechov «affiorano alla ribalta». È un elogio della sospensione esistenziale, restituita attraverso piani virtuali che appaiano e scompaiono, alterando la dimensione scenica di contiunuo.
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