Joseph Mallord William Turner.Un pittore dal Regno Unito, Pittore di paesaggi romantici britannici, acquerellista e incisore, le sue opere hanno una notevole influenza sullo sviluppo della successiva pittura impressionista. Nel XVIII secolo, i dipinti storici erano i circoli pittorici tradizionali, le sue opere non erano prese sul serio, ma nei tempi moderni è riconosciuto come un grandissimo pittore di paesaggi.
I colori delle sue opere sono puliti e traslucidi. Pieno di atmosfera da sogno. Valore molto apprezzabile.Gli oggetti nei suoi dipinti non hanno confini molto evidenti, e hanno un vago senso della bellezza. Questo si aggiunge all'atmosfera sognante dell'immagine.#I mio viaggio di apprendimento della pittura a olio#
I colori delle sue opere sono puliti e traslucidi. Pieno di atmosfera da sogno. Valore molto apprezzabile.Gli oggetti nei suoi dipinti non hanno confini molto evidenti, e hanno un vago senso della bellezza. Questo si aggiunge all'atmosfera sognante dell'immagine.#I mio viaggio di apprendimento della pittura a olio#
CAPITOLO IV
Nel quale Phileas Fogg stupisce Passepartout, il suo domestico.
Alle sette e venticinque, Phileas Fogg, dopo aver vinto una ven- tina di ghinee al whist, si accomiatò dai suoi illustri compagni di gioco e lasciò il Reform Club. Alle sette e cinquanta apriva la por- ta di casa e rientrava. Passepartout, che aveva scrupolosamente studiato il suo pro- gramma, fu alquanto sorpreso nel vedere Mr. Fogg, colpevole d'im- precisione, apparire a quell'ora insolita. Secondo il cartello, il lo- catario di Saville Row doveva rientrare a mezzanotte esatta. Phileas Fogg era subito salito in camera sua, poi chiamò: Passepartout. Passepartout non rispose. Quella chiamata non poteva essere per lui. Non era l'ora. - Passepartout, di voce. - disse ancora Mr. Fogg senza alzare il tono Passepartout comparve. -E la seconda volta che vi chiamo,- disse Mr. Fogg. -Ma non è mezzanotte,- in mano. -Lo so,- continuò Phileas Fogg, -e non vi sto rimproveran- do. Partiamo fra dieci minuti per Dover e Calais. Il francese abbozzo una specie di smorfia sulla faccia rotonda. Evidentemente aveva capito male. -Il signore si sposta? - domando rispose Passepartout, con l'orologio - rispose Phileas Fogg. - Andiamo a fare il giro del IS opuou Passepartout, con gli occhi smisuratamente aperti, le palpebre e le sopracciglia rialzate, le braccia penzoloni, il busto accascia to, mostrava tutti i sintomi dello stupore spinto fino alle sbalordimento. jopuou jap os - mormorò. cosi non c'è un solo - In ottanta giorni,-rispose Mr. Fogg, istante da perdere. - Ma i bagagli?..- disse Passepartout, che dondolava incon- sciamente la testa a destra e a sinistra. - Niente bagagli. Solo una borsa da viaggio. E dentro due ca- micie di lana, tre paia di calze. Anche per voi. Faremo acquisti du- rante il viaggio. Porterete giù il mio mackintosh (impermeabile) e la mia coperta da viaggio. Mettete delle scarpe solide. D'altron- de cammineremo poco o niente. Andate. Passepartout avrebbe voluto rispondere. Non poté. Lasciò la stanza di Mr. Fogg, sali nella sua, si lasciò andare su una sedia, e usando una frase alquanto volgare del suo paese, disse fra sé: - Ah! Bene, questa è bella poi! lo che volevo star tranquillo. E. macchinalmente, fece i preparativi per la partenza. Il giro del mondo in ottanta giorni! Aveva a che fare con un pazzo? No... Era uno scherzo? Andavano a Dover, bene. A Calais, e va bene. Dopo tutto, ciò non poteva eccessivamente contrariare il bravo giova- ne, che, da cinque anni, non aveva più messo piede sul patrio suo- lo Forse si spingeranno fino a Parigi, e in fede mia, egli avrebbe rivisto volentieri la capitale. Ma certo che un gentleman cosi par simonioso del suoi passi si sarebbe fermato li. Si, sicuramente, ma era pur vero che quel gentleman cosi casalingo fino allora, par- Alle otto Passepartout aveva preparato la modesta borsa da viag po che conteneva il suo guardaroba e quello del padrone; poi, con mente ancora turbata, lasciò la sua stanza, chiudendone accu- ratamente la porta e raggiunse Mr. Fogg. Mr.Fogg era pronto. Aveva sotto il braccio il Brad-shaw's conti- ental railway sleam iransit and general guide, che doveva fornir eli tutte le indicarioni necessarie per il suo viaggio. Prese la bor- adulle mani di Passepartout, l'apri e vi fece scivolar dentro un fascio di quelle belle banconote che hanno corso in tutti i paesi.
#IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI#
Nel quale Phileas Fogg stupisce Passepartout, il suo domestico.
Alle sette e venticinque, Phileas Fogg, dopo aver vinto una ven- tina di ghinee al whist, si accomiatò dai suoi illustri compagni di gioco e lasciò il Reform Club. Alle sette e cinquanta apriva la por- ta di casa e rientrava. Passepartout, che aveva scrupolosamente studiato il suo pro- gramma, fu alquanto sorpreso nel vedere Mr. Fogg, colpevole d'im- precisione, apparire a quell'ora insolita. Secondo il cartello, il lo- catario di Saville Row doveva rientrare a mezzanotte esatta. Phileas Fogg era subito salito in camera sua, poi chiamò: Passepartout. Passepartout non rispose. Quella chiamata non poteva essere per lui. Non era l'ora. - Passepartout, di voce. - disse ancora Mr. Fogg senza alzare il tono Passepartout comparve. -E la seconda volta che vi chiamo,- disse Mr. Fogg. -Ma non è mezzanotte,- in mano. -Lo so,- continuò Phileas Fogg, -e non vi sto rimproveran- do. Partiamo fra dieci minuti per Dover e Calais. Il francese abbozzo una specie di smorfia sulla faccia rotonda. Evidentemente aveva capito male. -Il signore si sposta? - domando rispose Passepartout, con l'orologio - rispose Phileas Fogg. - Andiamo a fare il giro del IS opuou Passepartout, con gli occhi smisuratamente aperti, le palpebre e le sopracciglia rialzate, le braccia penzoloni, il busto accascia to, mostrava tutti i sintomi dello stupore spinto fino alle sbalordimento. jopuou jap os - mormorò. cosi non c'è un solo - In ottanta giorni,-rispose Mr. Fogg, istante da perdere. - Ma i bagagli?..- disse Passepartout, che dondolava incon- sciamente la testa a destra e a sinistra. - Niente bagagli. Solo una borsa da viaggio. E dentro due ca- micie di lana, tre paia di calze. Anche per voi. Faremo acquisti du- rante il viaggio. Porterete giù il mio mackintosh (impermeabile) e la mia coperta da viaggio. Mettete delle scarpe solide. D'altron- de cammineremo poco o niente. Andate. Passepartout avrebbe voluto rispondere. Non poté. Lasciò la stanza di Mr. Fogg, sali nella sua, si lasciò andare su una sedia, e usando una frase alquanto volgare del suo paese, disse fra sé: - Ah! Bene, questa è bella poi! lo che volevo star tranquillo. E. macchinalmente, fece i preparativi per la partenza. Il giro del mondo in ottanta giorni! Aveva a che fare con un pazzo? No... Era uno scherzo? Andavano a Dover, bene. A Calais, e va bene. Dopo tutto, ciò non poteva eccessivamente contrariare il bravo giova- ne, che, da cinque anni, non aveva più messo piede sul patrio suo- lo Forse si spingeranno fino a Parigi, e in fede mia, egli avrebbe rivisto volentieri la capitale. Ma certo che un gentleman cosi par simonioso del suoi passi si sarebbe fermato li. Si, sicuramente, ma era pur vero che quel gentleman cosi casalingo fino allora, par- Alle otto Passepartout aveva preparato la modesta borsa da viag po che conteneva il suo guardaroba e quello del padrone; poi, con mente ancora turbata, lasciò la sua stanza, chiudendone accu- ratamente la porta e raggiunse Mr. Fogg. Mr.Fogg era pronto. Aveva sotto il braccio il Brad-shaw's conti- ental railway sleam iransit and general guide, che doveva fornir eli tutte le indicarioni necessarie per il suo viaggio. Prese la bor- adulle mani di Passepartout, l'apri e vi fece scivolar dentro un fascio di quelle belle banconote che hanno corso in tutti i paesi.
#IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI#
Ebbene, Ralph.-domando Thomas Flanagan.-a che r to è quella faccenda del furto?
- Be',-rispose Andrew Stuart,-la Banca ci rimetterà il suo denaro.
- Spero, invece,- disse Gauthier Ralph, - che prenderemo l'autore del furto. Gli ispettori di polizia, persone molto in gain ba, sono stati inviati in America e in Europa, nei principali porti d'imbarco e di sbarco e difficilmente quel signore potra sluggir loro.
- Ma si conoscono dunque i connotati del ladro? - domando Andrew Stuart.
- Anzitutto non è un ladro, - rispose serio Gauthier Ralph.
Come non è un ladro, un individuo che ha sottratto cinquan- tacinquemila sterline in banconote? (un milione trecentosettanta cinque franchi dell'epoca. N.d.t.) und "
No - rispose Gauthier Ralph. Allora è un industriale? -Il Morning Chronicle afferma che è un gentleman. Chỉ aveva dato questa risposta non era altri che Phileas Fogg. la cui testa emergeva in quel momento dal mare di carta ammuc- chiata intorno a lui. Nello stesso istante Phileas Fogg salutó i con- soci, che gli restituirono il saluto. L'episodio di cui si parlava e di cui i diversi giornali discuteva- no appassionatamente, era accaduto tre giorni prima, il 29 settem- bre. Un fascio di banconote, che costituivano l'ingente somma di cinquantacinquemila sterline, era stato portato via dalla scriva- nia del cassiere capo della Banca d'Inghilterra. A chi si stupiva che un simile furto fosse stato compiuto con tan- ta facilità, il vice governatore Gauthier Ralph si limitava a rispon- dere che in quel preciso momento il cassiere era intento a regi- strare un incasso di tre scellini e sei pence e che non si può far - disse John Sullivan. caso a tutto. Ma è utile far notare qui - e ciò rende il fatto piùa spiegabile - che quel magnifico istituto della Banca d'Inghilterra sembra essere estremamente preoccupato della dignita del pubblico. Nes suna guardia, nessuna grata! L'oro, l'argento, i biglietti sono libe ramente esposti per cosi dire alla portata del primo venuto. Non si osa sospettare l'onorabilità di un passante qualsiasi. Uno dei migliori conoscitori delle usanze inglesi racconta anche cio in una delle sale della Banca, dove un giorno si trovava, fu preso dalla curiosità di osservare da molto vicino un lingotto d'oro che pesa- va sette o otto libbre e che era esposto sulla scrivania del cassie re; prese il lingotto, lo esaminò, lo passò al suo vicino, questi a un altro cosi che il lingotto, passando di mano in mano arrivò in fondo a un corridoio scuro e riprese il suo posto solo mezz'ora do po, senza che il cassiere avesse mai sollevato il capo. Ma il 29 settembre le cose non andarono esattamente cosi. Il fa- scio di banconote non ritornò e quando lo splendido orologio, si- stemato sopra al drawing office, batté le cinque per la chiusura degli uffici, la Banca d'Inghilterra non poteva far altro che regi- strare in conto profitti e perdite le cinquantacinquemila sterline. Appena accertato il furto, agenti e detectives, scelti tra i più abili, furono inviati nei principali porti, a Liverpool, a Glasgow, a Le Ha- vre, a Suez, a Brindisi, a New York, eccetera, con la promessa, in caso di successo, di un premio di duemila sterline (cinquantamila franchi all'epoca) e il cinque per cento della somma ritrovata. In attesa dei ragguagli che l'inchiesta immediatamente avviata do- veva fornire, questi ispettori avevano il compito di osservare scru- polosamente tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza. Orbene, stando a ciò che diceva il Morning Chronicles, c'era motivo di pensare che l'autore del furto non facesse parte di alcu- na associazione di ladri inglesi. Nella giornata del 29 settembre era stato notato un gentleman ben vestito, dai modi garbati e d'aspetto distinto, mentre si aggi- rava nella sala dei pagamenti, luogo dov'era stato commesso il fur- to. L'inchiesta aveva permesso di ricostruire alquanto fedelmen- te i connotati di questo gentleman, connotati immediatamente co municati a tutti i detectives del Regno Unito e del continente. Al- cune persone intelligenti si sentivano autorizzate a sperare che il ladro non sarebbe piu sfuggito. Come si può supporre, questo fatto era all'ordine del giormo a Lon dra e in tutta l'Inghilterra. Se ne discuteva, si parteggiava per i pro oi contro circa le probabilità di successo che aveva la polizia della metropoli. Non deve quindi stupire che i soci del Refonn Club ne par - e Gauthier Ralph ne faceva parte lassero, tanto plù che tra loro c'era il vice governatore della Banca. L'onorevole Gauthier Ralph non poteva dubitare dei risultati del- le ricerche, poiché riteneva che il premio offerto avrebbe dovuto acuire particolarmente lo zelo e l'intelligenza degli agenti. Ma l'al- tro socio del club, Andrew Stuart, era ben lungi dal condividere questa fiducia.
#IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI#
- Be',-rispose Andrew Stuart,-la Banca ci rimetterà il suo denaro.
- Spero, invece,- disse Gauthier Ralph, - che prenderemo l'autore del furto. Gli ispettori di polizia, persone molto in gain ba, sono stati inviati in America e in Europa, nei principali porti d'imbarco e di sbarco e difficilmente quel signore potra sluggir loro.
- Ma si conoscono dunque i connotati del ladro? - domando Andrew Stuart.
- Anzitutto non è un ladro, - rispose serio Gauthier Ralph.
Come non è un ladro, un individuo che ha sottratto cinquan- tacinquemila sterline in banconote? (un milione trecentosettanta cinque franchi dell'epoca. N.d.t.) und "
No - rispose Gauthier Ralph. Allora è un industriale? -Il Morning Chronicle afferma che è un gentleman. Chỉ aveva dato questa risposta non era altri che Phileas Fogg. la cui testa emergeva in quel momento dal mare di carta ammuc- chiata intorno a lui. Nello stesso istante Phileas Fogg salutó i con- soci, che gli restituirono il saluto. L'episodio di cui si parlava e di cui i diversi giornali discuteva- no appassionatamente, era accaduto tre giorni prima, il 29 settem- bre. Un fascio di banconote, che costituivano l'ingente somma di cinquantacinquemila sterline, era stato portato via dalla scriva- nia del cassiere capo della Banca d'Inghilterra. A chi si stupiva che un simile furto fosse stato compiuto con tan- ta facilità, il vice governatore Gauthier Ralph si limitava a rispon- dere che in quel preciso momento il cassiere era intento a regi- strare un incasso di tre scellini e sei pence e che non si può far - disse John Sullivan. caso a tutto. Ma è utile far notare qui - e ciò rende il fatto piùa spiegabile - che quel magnifico istituto della Banca d'Inghilterra sembra essere estremamente preoccupato della dignita del pubblico. Nes suna guardia, nessuna grata! L'oro, l'argento, i biglietti sono libe ramente esposti per cosi dire alla portata del primo venuto. Non si osa sospettare l'onorabilità di un passante qualsiasi. Uno dei migliori conoscitori delle usanze inglesi racconta anche cio in una delle sale della Banca, dove un giorno si trovava, fu preso dalla curiosità di osservare da molto vicino un lingotto d'oro che pesa- va sette o otto libbre e che era esposto sulla scrivania del cassie re; prese il lingotto, lo esaminò, lo passò al suo vicino, questi a un altro cosi che il lingotto, passando di mano in mano arrivò in fondo a un corridoio scuro e riprese il suo posto solo mezz'ora do po, senza che il cassiere avesse mai sollevato il capo. Ma il 29 settembre le cose non andarono esattamente cosi. Il fa- scio di banconote non ritornò e quando lo splendido orologio, si- stemato sopra al drawing office, batté le cinque per la chiusura degli uffici, la Banca d'Inghilterra non poteva far altro che regi- strare in conto profitti e perdite le cinquantacinquemila sterline. Appena accertato il furto, agenti e detectives, scelti tra i più abili, furono inviati nei principali porti, a Liverpool, a Glasgow, a Le Ha- vre, a Suez, a Brindisi, a New York, eccetera, con la promessa, in caso di successo, di un premio di duemila sterline (cinquantamila franchi all'epoca) e il cinque per cento della somma ritrovata. In attesa dei ragguagli che l'inchiesta immediatamente avviata do- veva fornire, questi ispettori avevano il compito di osservare scru- polosamente tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza. Orbene, stando a ciò che diceva il Morning Chronicles, c'era motivo di pensare che l'autore del furto non facesse parte di alcu- na associazione di ladri inglesi. Nella giornata del 29 settembre era stato notato un gentleman ben vestito, dai modi garbati e d'aspetto distinto, mentre si aggi- rava nella sala dei pagamenti, luogo dov'era stato commesso il fur- to. L'inchiesta aveva permesso di ricostruire alquanto fedelmen- te i connotati di questo gentleman, connotati immediatamente co municati a tutti i detectives del Regno Unito e del continente. Al- cune persone intelligenti si sentivano autorizzate a sperare che il ladro non sarebbe piu sfuggito. Come si può supporre, questo fatto era all'ordine del giormo a Lon dra e in tutta l'Inghilterra. Se ne discuteva, si parteggiava per i pro oi contro circa le probabilità di successo che aveva la polizia della metropoli. Non deve quindi stupire che i soci del Refonn Club ne par - e Gauthier Ralph ne faceva parte lassero, tanto plù che tra loro c'era il vice governatore della Banca. L'onorevole Gauthier Ralph non poteva dubitare dei risultati del- le ricerche, poiché riteneva che il premio offerto avrebbe dovuto acuire particolarmente lo zelo e l'intelligenza degli agenti. Ma l'al- tro socio del club, Andrew Stuart, era ben lungi dal condividere questa fiducia.
#IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI#
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